Il 10 giugno si aprirà la ventiduesima edizione di Antiqua, con l’orchestra barocca dell’Accademia del Ricercare che eseguirà le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. La scelta di partire con una delle icone più conosciute e apprezzate del Barocco europeo si pone in netta controtendenza rispetto ai concerti inaugurali degli ultimi anni, che hanno privilegiato opere e compositori virtualmente dimenticati (memorabile il concerto dell’anno scorso dedicato a Carlo Farina), ma non smentisce una delle linee guida più durature di Antiqua, che abbina da sempre i capolavori più amati a inediti dimenticati da secoli, in modo da allargare il più possibile gli orizzonti repertoriali del pubblico con brani rari e impegnativi, ma contestualizzandone debitamente lo stile tramite il confronto con le ‘stelle polari’ di autori come Bach e Vivaldi e offrendo programmi molto gradevoli allo scopo di avvicinare a questo affascinante repertorio il pubblico più vasto ed eterogeneo possibile, un impegno culturale che l’Accademia del Ricercare e il suo direttore artistico Pietro Busca portano avanti con convinzione fin dalla prima edizione di Antiqua. Per l’edizione 2017 si è deciso di abbattere i confini cronologici che fanno terminare il cosiddetto repertorio preromantico con la morte di Wolfgang Amadeus Mozart (1791), per inserire in cartellone i nomi di due autori che si spingono decisamente oltre questo ambito stilistico.